di Andrea Pachetti
Sono da sempre interessato ai generi musicali e a come questi possano variare (ed essere contaminati) nei vari paesi in cui si sviluppano e crescono. In particolare mi ha colpito la creatività con cui certi stilemi possano essere adattati alla sensibilità locale: un caso emblematico è quello della space disco che, sotto l'egida della kosmische musik, ebbe una seconda casa in Francia: un genere particolarmente fecondo e ricco di stimoli, la cui eco è ancora fortissima oggi nel french touch che influenza molte produzioni dance.
Un fatto analogo è accaduto per l'EBM-industrial di matrice prevalentemente nord europea, genere poi molto seguìto e suonato nel mondo slavo, poiché capace di incanalare la rabbia, l'energia e la contestazione sociale tanto quanto il punk, cosa peraltro avvenuta negli ultimi anni anche in Sud America.
In questo senso ero curioso di scoprire se in qualche modo anche il blocco comunista avesse subìto l'influenza della musica elettronica leggera e ballabile, scevra cioè da qualunque intento intellettuale o d'avanguardia: le sorprese sono state molte. Non si può iniziare un discorso del genere senza menzionare gli Zodiac (Зодиа́к) di Riga in Lettonia, più o meno la risposta dell'Est ai francesi Space. Abbastanza citati anche in occidente, sebbene non abbiano hit famose come Magic Fly, gli Zodiac meriterebbero un discorso approfondito che rimando a un'altra occasione. In questa sede mi preme raccomandare comunque l'ascolto dei primi due dischi, Disco Alliance del 1981 e il successivo (più rockeggiante) Music in the Universe, con particolare riferimento alla canzone The Mysterious Galaxy.
Alla ricerca di sonorità ancora più affini al mio gusto personale, mi sono poi imbattuto in una serie di canali YouTube grazie ai quali ho potuto fare scoperte interessanti: ho notato quanto i compositori sovietici avessero interiorizzato sia l'esperienza sonora del Krautrock, sia quella (magari meno ricercata, ma assai godibile ed efficace) dell'Italo Disco. Tra le tante canzoni, segnalo la bella Сафари (Safari), una dei pezzi che componevano il disco chiamato Ритмическая Гимнастика (Aerobic Exercises), progettato dall'etichetta di stato Мелодия (Melodia) assieme al comitato sportivo nazionale per mantenere in forma (suppongo) le signore sovietiche.
Ascoltando questi sampler mi sono soffermato anche sulle produzioni dei Display (Дисплей), che ho trovato assai affascinanti. Oltre alla chiara influenza Kraftwerk, si sentono spesso accenni alla discomusic e una smaccata propensione verso la spazialità della new wave americana, quasi al confine con l'AOR. Aggiungendo a questo i testi in russo si comprende quanto il mix sia apparentemente assurdo, ma comunque unico e assai originale. Le informazioni su questa band sono praticamente nulle: anche siti di catalogazione molto completi come Discogs presentano solo l'omonimo LP dell'89 senza ulteriori informazioni.
Di recente l'utente akk0221, uno dei tantissimi benefattori anonimi di YouTube, ha messo online per intero i due album del gruppo e ora ho il piacere di presentarli in Italia, dato che mi sembra nessuno ne abbia mai parlato prima. Iscrivetevi al suo canale, ringraziatelo e spargete la voce, lo merita davvero.
È presente nella sua totalità anche il primo disco Волна перемен (Wave of Change) dal quale estraggo e segnalo la bella Колумб (Kolumb / Columbus): in Italia c'è stato un periodo in cui la space disco fece timidamente capolino nel mondo giovanile grazie alle sigle dei cartoni animati. Si vedano esempi casalinghi come Bryger o Diapolon, ma soprattutto Shooting Star di Goldrake, in cui il basso pulsante di Ares Tavolazzi mimava proprio la Magic Fly già citata all'inizio del nostro excursus; si arriva poi al Gaiking, la cui sigla nel nostro paese fu It Takes Me Higher dei folli austriaci Ganymed. Questa premessa per dire che Колумб sarebbe stata la colonna sonora perfetta per un anime fantascientifico fatto di buchi neri, pulsar, galassie a doppia spirale ed enormi spazi vuoti da percorrere con lente astronavi silenziose. Buon ascolto.
Davvero interessante, grazie.
RispondiEliminaGrazie a te per aver letto e commentato ciò che ho scritto, Mirko.
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